CONSIDERAZIONI a VOCE ALTA

i Neapolis NON riaprono subito alla ristorazione:

la gastronomia è un’arte ed il tocco supremo dell’artista è sapere quando fermarsi.
(Arthur Conan Doyle)

Noi preferiamo attendere tempi migliori, adesso crediamo che il timore, l’ansia ed il sospetto possano soffocare i piaceri della tavola e dell’ambiente circostante che, come vi è ben noto, qui è sempre stato allegro, familiare e coinvolgente.

Il momento del pasto è sacrale, mistico, quasi rituale … oggi potrebbe tramutarsi in frugale, furtivo, pressoché ardimentoso.
No, non ci stiamo, non è per noi.

Diceva Giorgio Gaber :

Ci sono due tipi di artisti: quelli che vogliono passare alla storia e quelli che si accontentano di passare alla cassa.

e noi, innanzitutto per Voi, preferiamo accantonare l’emotività “commerciale” che ci farebbe passare dalla cassa, magari di mogano.
Ci spiace per le già tante riservazioni declinate ma, abbiamo immaginato che ogni nostra e Vostra spontaneità sarebbe stata repressa dalla razionalità, fosse anche soltanto per un “passaggio” di saliera.

Inutile sottolineare, altresì, che certamente si potrebbero avere situazioni d’imbarazzo create principalmente dagli avventori che numericamente sono maggiori di noi, quali:
un colpo di tosse, uno starnuto, un sovraffollamento in bagno, dialoghi a voce alta e/o risate fragorose, ecc.. Come potremmo mai badare alla cura delle pietanze se fossimo costantemente “di guardia” all’osservanza delle norme di sicurezza?

Ci spiace, come detto, anzi ci addolora; è un po’ come poter rivedere dopo tento tempo una persona cara e non poterla abbracciare, stringere a sé, baciarla, raccontarsi il trascorso vis-à-vis.
Sotto il profilo commerciale, infine, ben sappiamo che nel breve periodo, molte limitazioni perdureranno e ogni attività, nonostante una iniziale euforia da parte della Clientela, dovrà affrontare la necessità di ridurre i coperti e, al contempo, di sostenere i costi fissi (affitti commerciali, utenze e stipendi in primis); senza tralasciare gli acquisti di tutti i prodotti alimentari che, qualora ci fosse scarsa affluenza, sarebbero inservibili e cestinati, in particolar modo quelli di nostro utilizzo che, essendo di prima scelta, hanno una giacenza molto breve.

A presto, dunque, tanto, come diceva il grande Eduardo De Filippo, Addà passà ‘a nuttata …